- Tipo NewsINFORMAZIONE
- FonteScience|Business
- Del
La Commissione europea ha adottato l’EU Ocean Pact, un nuovo quadro strategico volto a unificare le politiche dell’Unione in materia di salute degli oceani, economia blu e comunità costiere.
Con un budget complessivo di un miliardo di euro, il patto destinerà circa 330 milioni a progetti scientifici e di ricerca, riconoscendo il ruolo centrale della conoscenza nella conservazione marina. L’Ocean Pact mira a semplificare la governance marittima attraverso una maggiore coordinazione tra stakeholder, il consolidamento delle normative vigenti e l’armonizzazione degli obblighi di reporting tra gli Stati membri.
Elemento chiave del patto sarà la creazione della EU Ocean Observation Initiative, sostenuta da una Ocean Research and Innovation Strategy che alimenterà lo sviluppo dell'European Digital Twin of the Ocean (European DTO), la rappresentazione digitale dell'oceano. L’obiettivo è mantenere l’UE al vertice globale nella scienza marina, nella tecnologia oceanica e nella gestione dei dati ambientali.
La strategia si fonda su attività già avviate nell’ambito di Horizon Europe, in particolare la EU Mission: Restore our Ocean and Waters, e punta a superare la frammentazione della ricerca attraverso investimenti nel trasferimento tecnologico, nelle infrastrutture di ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative dalla sorgente al mare.
L’Ocean Pact prevede azioni concrete anche sul fronte dell’innovazione blu: tra le priorità figurano lo sviluppo di energie rinnovabili marine, la robotica subacquea, l’intelligenza artificiale applicata alla sorveglianza marittima e una nuova flotta di droni per la sicurezza delle frontiere costiere.
Il patto è stato accolto con favore dagli istituti di ricerca marittima. Secondo esperti come quelli del Polish Academy of Sciences e dell’Università di Uppsala, il patto risponde alla storica richiesta di una visione europea più forte sulla governance oceanica e potrebbe generare nuove opportunità di partenariato pubblico-privato.
Si sottolinea tuttavia la necessità di norme più rigorose per la condivisione dei dati e la creazione di un sistema europeo federato e interoperabile per l’osservazione oceanica, in grado di garantire efficacia, trasparenza e impatto a lungo termine.